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Multe pagate online, la tolleranza resta di soli due giorni

By 11 Luglio 2017News

Chi paga le multe con l’home banking dovrà continuare a stare attento alle date…

Il principio secondo cui non vale il momento in cui si effettua l’operazione ma quello in cui la somma viene accreditata alla pubblica amministrazione è stato di fatto salvato dalla Corte costituzionale, che ha dichiarato inammissibile la questione di legittimità costituzionale sollevata dal Giudice di pace di Palermo. In sostanza, l’unica protezione data al cittadino resta quella parziale del decreto banche dello scorso anno, che concede una tolleranza di due giorni.

Il problema nasce dal fatto che sempre più persone, spinte anche dalle campagne a favore dei pagamenti elettronici e dalle norme (come lo sconto del 30% sulle multe stradali per chi adempie entro cinque giorni), effettuano il versamento online. Così facendo, il momento in cui il cittadino paga diventa diverso da quello, successivo, in cui la somma arriva sul conto indicato dall’organo di polizia che ha comminato la sanzione. E il ministero dell’Interno, consultatosi con quello dell’Economia, aveva stabilito (il 14 gennaio 2016, con la circolare 300/A/227/16/127/34) che i pagamenti “elettronici” dovessero avere effetto solo dal giorno in cui venivano effettivamente accreditati.

Interpretazione ineccepibile, alla luce della normativa vigente in quel momento. Ma una trappola per i cittadini, ai quali erano stati magnificati i vantaggi della moneta virtuale (e non solo per pagare le multe). Le conseguenze si avvertono non solo quando si paga la multa vicino alla scadenza dei 60 giorni oltre la quale l’importo raddoppia, ma anche quando ci si mette in regola entro i cinque giorni previsto per lo sconto (cui si perde il diritto se i soldi non arrivano).

Una toppa ce l’aveva messa il decreto banche (Dl 18/2016, articolo 17-quinquies), riconoscendo come validi dalla data in cui sono stati effettuati dal cittadino i pagamenti che vengono accreditati all’amministrazione entro due giorni. Ora la Corte costituzionale, con l’ordinanza 79/2017, riconosce piena validità a questa norma.

 

Fonte IlSole24Ore – di Maurizio Caprino – 12 aprile 2017
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